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Emicrania: come diagnosticarla ?


Alfredo Costa, Dipartimento di Scienze Neurologiche, Istituto neurologico Mondino, Università di Pavia

La valutazione del paziente emicranico si basa generalmente sull’anamnesi, sull’esame del paziente e l’eventuale ricorso ad esami strumentali.
Per quanto attiene all'esame del paziente, nel corso della prima visita occorre valutare in modo particolare alcuni segni/sintomi che potrebbero essere presenti all’esame obiettivo generale e quello neurologico. Durante l’esame obiettivo generale occorre valutare la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca così come prestare attenzione alla semeiologia del capo (regioni paranasali, arterie temporali, articolazione temporo-mandibolare) e del collo (muscolatura, punti trigger, range di escursione articolare). Nell’esecuzione dell’esame neurologico vanno indagati gli eventuali segni che possono essere presenti in pazienti nei quali si può sospettare una cefalea associata a patologie intracraniche o patologie sistemiche: mobilità in flessione del collo (possibile irritazione meningea), soffi a livello del cranio, orbite o collo.
Da non tralasciare l’esame del fundus, campo visivo, riflessi pupillari, sensibilità nel territorio del trigemino, riflesso corneale, funzione motoria della faccia, arti, riflessi osteotendinei, risposta plantare e deambulazione. La presenza di tali segni che sono inusuali in una emicrania suggerisce di prendere in considerazione l’eventualita’ di ulteriori indagini. ( 2000 )


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