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Emicrania: la frequenza degli attacchi e la gravità sono correlate all’aumento dell’indice di massa corporea


Ricercatori dell’Albert Einstein College of Medicine di New York hanno compiuto uno studio finalizzato ad analizzare l’influenza dell’indice di massa corporea ( BMI, body mass index ) sulla prevalenza, la frequenza di attacchi e sulle caratteristiche cliniche dell’emicrania.

Lo studio di popolazione si è basato su interviste telefoniche che hanno permesso di ottenre informazioni circa la cefalea, l’altezza ed il peso dei 30.215 partecipanti.

I soggetti arruolati sono stati suddivisi in 5 categorie in base al loro indice di massa corporea: sottopeso ( BMI < 18.5 ), normo-peso ( da 18.5 a 24.9 ), sovrappeso ( da 25 a 29.9 ), obesi ( da 30 a 34.9 ) e obesi patologici ( uguale o maggiore a 35 ).

I soggetti arruolati erano prevalentemente donne ( 65% ) e di mezza età ( 38.4 anni ).

Nel gruppo dei normo-peso, il 4.4% ha segnalato da 10 a 15 giorni/mese di cefalea, rispetto al 5.8% dei soggetti in sovrappeso ( odds ratio, OR = 1.3 ), al 13.6% degli obesi ( OR = 2.9 ), al 20.7% degli obesi patologici ( OR = 5.7 ).

La percentuale dei pazienti con grave dolore da cefalea è aumentata con l’indice di massa corporea, raddoppiando negli obesi patologici rispetto ai normo-peso ( OR = 1.9 ).

Sebbene la prevalenza di emicrania non sia risultata correlata all’indice di massa corporea, la frequenza di attacchi, la gravità e le caratteristiche cliniche dell’emicrania aumentano nei diversi gruppi di indice di massa corporea. ( Xagena2006 )

Bigal ME et al, Neurology 2006; 66: 545-550


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